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Mani d'uomo, volto di uomo, vita, solitudine, speranza, disperazione: l'incontro quotidiano con uomini e donne in carcere fa capire che nessuno può sottrarsi al bisogno della tenerezza umana e della misericordia del signore. La nostra umanità è grande, eppure è così fragile; la nostra persona è capace di desideri infiniti, eppure è così limitata; il nostro essere è così simile a Dio che ci ha creati... eppure è così lacerato dalla originale e quotidiana caduta; il nostro essere è così imperfetto da essere sempre teso alla ricerca di qualcosa o di qualcuno che lo sappia ristabilire, che lo completi, che lo guarisca. in tutti arde il medesimo fuoco, lo stesso grido: «Che Qualcuno aiuti la mia solitudine, la mia limitatezza!». Allora la risposta più grande è proprio questa: condividere. La condivisione è l'unica e più grande risposta alle tante necessità dell'uomo. Le testimonianze dal carcere raccolte in questo volume mostrano con estrema forza come le debolezze umane stiano sempre insieme ai grandi desideri, come gli errori compiuti convivano con ripensamenti e grandezze umane neppure immaginabili, che tolgono il respiro.La salvezza donata dal Signore raggiunge ogni persona, nelle modalità più varie; così ogni uomo e ogni donna hanno la possibilità di risorgere e ricominciare a vivere in libertà. Solo così anche il deserto può diventare un giardino...